Alla vigilia dell'inizio della serie contro Trieste il coach della Fortitudo Matteo Boniciolli ha parlato in conferenza stampa.
Ecco le sue parole.

Molto forse dipenderà da quale delle due squadre riuscirà a dettare il ritmo. "Si, soprattutto in base a Quale delle due squadre riuscita a dettare il ritmo nella serie. Ieri abbiamo avuto la conferma che il fattore campo incide molto poco nei playoff. Il problema sarà dettare il ritmo in 5 partite. Ho massimo rispetto del roster dei nostri avversari, arricchito da Cittadini e Cavaliero e abbiamo fatto calcolo sugli anni di Serie A delle due squadre, e Trieste ne ha 75 e noi 50, considerando Mancinelli e Cinciarini. La condizione fisica sul lungo periodo è importante ma, con rispetto per Trieste, io sono molto sereno perché noi possiamo giocare fino ad agosto quattro partite alla settimana senza nessun problema."

Che settimana è stata? "Settimana buonissima, dopo un giorno e mezzo di intervallo dopo avere battuto chi vince stagione regolare da tre anni e che da due anni esce prima di noi. Devo ringraziare Di Vincenzo che ha portato carica ed energia e ha ridestato l'attenzione dei giocatori che hanno visto un allenamento intero guidato da un allenatore diverso da quello che li guida di solito. Il fatto di "volersi mettere in mostra" davanti ad un allenatore così capace è stata una grande cosa perché abbiamo ricominciato con uno stimolo inaspettato ed è esatto un grande aiuto sia dal punto di vista delle motivazioni, sia dal punto di vista strategico e della novità".

Mancinelli ha detto che il pericolo maggiore siete voi stessi. "Sono d'accordo, e non lo dico per sminuire i nostri avversari. Siamo arrivati a giocare della F4, e queste sono le quattro vincenti del campionato, non possiamo raccontarci storie. Un campionato a 32 squadre quando propone quattro che arrivano alla fine dopo un percorso così lungo e complesso, sono le quattro vincitrici del campionato. Poi sarà il caso, un tiro da metà campo a determinare la vincente. Non voglio andare incontro a rischiose celebrazioni, ma le due gare di Treviso sono state di una consistenza incredibile, per il tipo di pallacanestro che abbiamo giocato. Abbiamo avuto la testimonianza che quando siamo sul pezzo, siamo molto difficilmente battibili. Non ho vissuto tanto male la sconfitta in gara3, ma noi siamo molto dipendenti dal nostro atteggiamento. Quando siamo noi, focalizzati sull'impegno, siamo oggettivamente molto difficilmente battibili. Se io fossi un allenatore che gioca contro la Fortitudo, mi sarebbe banale prevedere Knox che è stato il più continuo in stagione, Legion, Mancinelli, poi ci sono Cinciarini, Ruzzier, Italiano, Candi, Montano e Gandini che in gara4 fa un primo quarto eccellente. Questa nostra trasversalità che ci permette di avere tanti protagonisti anche in un quarto non è causale, ed è frutto di scelte che se nel breve non hanno pagato, nel lungo sicuramente si. Io voglio andare in A1, ma può succedere qualcosa per il quale non andremo. Questa è la quarta semifinale che andiamo ad affrontare tra B, A2, SuperCoppa e siamo l'unica delle 4 a partecipare ad avere confermato il risultato dell'anno scorso e credo che questo sul lungo periodo abbia un significato importantissimo. La miopia di chi ha valutato la stagione su risultati singoli, è analoga a chi potrebbe dire, dovessimo perdere, che la stagione è stata un fallimento. L'obiettivo era rimettere la Fortitudo al "centro del villaggio", e direi che ci siamo riusciti. Anche il CSKA, anche San Antonio possono perdere semifinali, se lo fa Popovic posso farlo anche io. Il problema è avere rimesso la Fortitudo in termini di continuità in un discorso di alto livello."

Tra le cose che possono incidere pensi anche gli arbitri? "No. Io ho parlato a fine serie per dire che gli arbitri avevano inciso poi poco, nonostante la dispartirà palese di trattamento che si è vista. Ormai è in voga parlare con gli arbitri, anche perché ci sono dei miei colleghi che passano la partita a parlare con loro anziché guidare la squadra, e visti i risultati sarebbe meglio si occupassero di loro stessi perché siamo passati noi e non loro. Ci sono state situazioni contro Treviso in cui la spalla di Moretti sfiorava il nostro difensore, ed era sempre fallo. Non è frutto della cattiva coscienza perché gli arbitri di A2 sono buoni arbitri, ma del fatto che sono stati indottrinati, a partire dalla riunione allenatori-arbitri nella quale si discusse della difesa della Fortitudo appena io mi alzai e me ne andai. Sono certo della assoluta neutralità degli arbitri, e sono sicuro che la serie sarà decisa dalla qualità della difesa di Trieste e Bologna. Poi però abbiamo battuto chi arriva primo da tre anni di fila tirando 60 tiri liberi in meno. E ribadisco, chi arriva a questo livello non contempla l'avversario. Non saranno gli arbitri a decidere, ma la loro comprensione della partita, ma sono sicuro che verrà arbitrata ad arbitri capaci e quindi non mi preoccupo assolutamente."

Pensi che avere battuto Treviso in questo modo, dia troppa sicurezza alla squadra? "Di sicuro dà consapevolezza, nessuno di noi è stupido da pensare che battere Trieste sarà facile. Nessuno di noi allenatori pensa che una semifinale sia facile, tantomeno i nostri giocatori nella consapevolezza di avere un obiettivo chiaro e sapere che stanno crescendo. Io ho dovuto sforzarmi di trovare motivazioni contro squadre di un livello inferiore al nostro, ma di tutto devo preoccuparmi tranne che trovare stimoli per dei giocatori che si troveranno davanti a 7000 persone. È un privilegio che tutti noi dobbiamo vivere con grande entusiasmo, nella consapevolezza che si può perdere ma che batterci sarà molto difficile."

Prima di Treviso avevi detto che non sarebbe stata una serie per piccoli. Questa? "Questa sarà una serie per piccoli, perché loro giocano spesso con un quintetto basso, ma noi se ne avremo bisogno saremo capaci di pareggiarli, anche se io ho sempre cercato di non adattarmi agli avversari. Credo che sarà una serie che più che su grandi soluzioni tattiche si fonderà su concetti base come tenere uno contro uno e fare taglia-fuori: concetti apparentemente banali ma che in realtà, se da un lato hanno bisogno di grande concentrazione fisica, serve anche una grande concentrazione mentale. Dovremo pareggiare il loro atletismo con qualità, e se saremo bravi avremo buone possibilità di vincere, se no perderemo e cominceremo dal giorno dopo a costruire per l'anno prossimo".

Hai già deciso chi sarà fuori dai 12? "Marchetti sarà fuori domani, poi decideremo."

Il video, grazie a Laura Tommasini di Sportpress



(Foto di Fabio Pozzati)

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