Le parole di Matteo Boniciolli alla vigilia di gara 5 a Trieste.

“Prima di parlare di pallacanestro, purtroppo i fatti accaduti e la meritata squalifica del campo mi inducono ad altre riflessioni. In questa società ci sono delle persone che da anni, da anni, stanno lavorando ed investendo energie e risorse per riportare la Fortitudo ad alto livello. C’è un gruppo di giocatori che fatica quotidianamente per questo obiettivo. E il 99,9% di tifosi che investe tempo e denaro per sostenerci anche in trasferta. Poi ci sono tre eroi che, a partita finita, alle spalle, inseguono tre giocatori di Trieste che hanno fatto il loro mestiere come lo fanno i nostri. E, alle spalle, li colpiscono. Innanzitutto, da un punto di vista di condizione e di stato, questi tre eroi mandano a monte il lavoro di anni, e sono dei sopravvissuti: non avessero colpito dei bravi ragazzi come Cavaliero, Pecile o Parks, avessero colpito Premier, Meneghin, Langford o simili, ora le loro famiglie celebrerebbero le esequie, di questi eroi. Sarebbero stati uccisi. Gli avversari sono sacri, e non possono essere toccati, come noi non possiamo essere toccati a Trieste: qualcuno ci toccasse a Trieste, rimanesse vivo dovrebbe considerarsi un sopravvissuto. Poi, considerando che gara 5 sfugge comunque ad ogni pronostico, dovessimo andare in finale contro la Virtus, a causa di questi tre eroi noi saremo costretti ad andare a giocare a Livorno, Imola, non so dove. Con un danno enorme per la società e per i 5000 abbonati che ci hanno dato fiducia. Mio figlio Francesco, al canestro di Candi, ha lesionato il braccio di Libera Ruzzier, 80 anni, sua nonna, colpendola involontariamente. Ecco, l’invasione di campo per una vittoria insperata contro una grande avversaria ci sta, si prende una multa ma ci sta. Ma aggredire alle spalle vigliaccamente tre avversari, causando la squalifica del campo per la ipotetica finale o per il prossimo anno, è inqualificabile. E’ l’irrespirabile clima dell’Italia, e si capisce perché certi allenatori se ne siano andati: non siamo civili contro incivili, ma triestini contro bolognesi o viceversa, detentori della civiltà contro i barbari. Nel derby Udine-Trieste di due mesi fa, sei delinquenti triestini sono stati beccati per lancio di birra contro un giocatore di Udine, per aver pisciato al palasport, e sono stati daspati. Ecco, dovrebbe succedere lo stesso con questi tre eroi. Poi, sapete chi è l’avvocato che difende i sei che hanno infangato la Pallacanestro Trieste? Il presidente del Comitato Regionale del Friuli, Giovanni Adami, di Udine. Nelle ore libere difende questi delinquenti, per capire quanto questo paese sia complicato. Non posso dire ‘cazzo’ per non fare arrabbiare i benpensanti, ma almeno posso dire di essere infastidito. Potevamo, Trieste permettendo, giocare la finale in casa, dopo aver lavorato tutto l’anno. Invece a causa di un gruppo limitatissimo di eroi che hanno colpito alle spalle tre giocatori triestini che avevano fatto il loro dovere, dovremo giocare altrove. Allora io mi auguro, indipendentemente dal fatto che le forze dell’ordine li becco, vorrei che questi si ritrovassero Cavaliero, Pecile e Parks davanti, e non dietro. Mettili davanti e non dietro, anche tutti e tre assieme, e vediamo cosa succede. Sono anni che stiamo lavorando per questo obiettivi, e se dovessimo vincere con Trieste giocheremmo gara 3 e gara 4 contro la Virtus altrove: lottiamo, e abbiamo tre cazzoni, vigliacchi, che colpiscono alle spalle.
Dopo di che, andiamo a giocare una partita che sfugge ad ogni pronostico, come tutte le gare 5, in un clima molto acceso, dove mi auguro che non succeda nulla perché stiamo parlando di pallacanestro, di pallacanestro. Dove ognuno in questo teatrino sta recitando la parte de ‘i poteri forti ci vogliono escludere dalla serie A’, dove il mio amico Mario Ghiacci viene accolto da questo moto gandhiano di non violenza quando viene qua, ma non dice nulla se a Trieste deve pagare la multa per gli insulti contro di me. Fa tutto parte del teatro, la realtà è che ci sono due squadre di alto livello che hanno faticato per essere qui, e che faranno una partita durissima per arrivare in finale con la Virtus. Se Trieste ha la consapevolezza di averci messo sotto per 37’ con i veterani, gli americani, con Bossi, Baldasso e Simioni, ha anche la consapevolezza che tutto questo non è servito per batterci. E noi abbiamo solo due strade, davanti, ricordando che la letteratura sportiva dice che per vincere le finali bisogna perderle. Abbiamo fatto vedere alla squadra gara 5 di Brescia, quando di siamo fatti strappare palloni e lasciare liberi i loro tiratori: giocheremo così allora Trieste la meriterà, altrimenti se faremo come in gara 4 le possibilità di andare in finale saranno maggiori”


Dalmasson dice che si sentono ospiti indesiderati, e questo li carica. “Fa parte dell’aspetto mediatico, può dire quello che pensa al suo pubblico. Io penso che il recupero della piazza di Trieste meriterebbe una promozione, non solo una finale. Non voglio farmi altri nemici, ma il giorno dopo la mia conferenza stampa, il mio collega che ha in tribuna Ortner e altri 12 giocatori di alto livello, e che farà la finale, ha subito detto che Trento è favorita. Tutto questo è strategia mediatica base per aizzare il proprio pubblico, come se ce ne fosse bisogno. A me interessa il campo, e se il campo ci respingerà sarà giusto riprovarci con delle modifiche. Altrimenti, dovessimo vincere, contro la Virtus saremmo favoriti, lo dico a scanso, come diceva un mio amico, di equinozi.”

Cinciarini come sta? “Male. E’ un filo rosso delle ultime due stagioni, arrivare alla fine con qualcuno infortunato. Dice Comuzzo che quando un giocatore cade sul piede di un altro al 99% se lo storce, qui se lo è rotto”

Vincere come vinta in gara 4 aumenta la carica? “Ti rende ancora più consapevole che dipendi dal tuo destino. Siamo stati Jeckyll e Hyde, abbiamo prima concesso tiri contestabili, palle perse, e poi non abbiamo lasciato nulla anche davanti a situazioni che avrebbero ucciso un toro, come Mancinelli che ruba a Da Ros, ma la palla torna indietro e arriva la tripla che mi ha trapassato il cuore. Comunque, giocheremo come cerbiatti nella foresta similmente a Brescia, meritiamo di perdere. Altrimenti, ci sarà la forza di andare a competere da favoriti con la Virtus, avremo l’atteggiamento giusto per provarci contro una Trieste che merita, comunque, di essere qui”

Come si sta in panchina quando arrivano quei boati del pubblico? “Alcuni tifosi mi hanno detto che sono contenti lo stesso anche se perdessimo. Io lo sarei un po’ meno, ma tutto va riconsiderato dopo quanto fatto da questi tre eroi. Rovina la vittoria, dà motivo ai gandhiani di lamentarsi del clima a Bologna. Spero che li becchino, spero possano trovarsi davanti i tre di Trieste, e spero che i tifosi Fortitudo, li rivedessero al palasport, li prendano a calci in culo. Rischiano di rovinare tre anni di lavoro”

Il video grazie a Sportpress




(foto Fabio Pozzati)

CAVALIERO: PENSIAMO A GARA5 SENZA ATTEGGIAMENTI SBAGLIATI. PECILE: DUE GIORNATE SONO POCHE, CHI MI HA COLPITO NON DOVREBBE PIU' ENTRARE IN UN PALAZZETTO
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91