Le parole di Matteo Boniciolli alla vigilia della trasferta di Agrigento (partenza domenica mattina).

La prima settimana di Cinciarini? “Molto buona. Lui è maturo, esperto, ha capito subito quello che deve fare, come ricordo fece Cavaliero con me ad Avellino, imparando in pochi giorni. La squadra lo ha aiutato, e mi piace sottolineare che il primo giorno è stato accompagnato a mangiare da Legion, solo per fare compagnia, e Cinciarini mi ha detto che non aveva mai visto uno straniero così interessato al gruppo.”

Agrigento è più forte dello scorso anno, ma anche la Fortitudo. “Sono le due finaliste degli ultimi due anni. Loro persero contro Torino, e noi perdemmo contro Brescia. Quindi è un quarto di finale piuttosto significativo. Sono un mirabile esempio di come l’imprenditoria illuminata associata ad un allenatore di alto livello, un manager ex giocatore come Christian Mayer, possono creare un gran bel risultato. Hanno un bel palasport, una bella foresteria, lavorano bene, con italiani di esperienza e americani migliori di quelli dello scorso anno: Buford potrebbe giocare in Eurolega, e il giovane Zugno che mi ricorda Spissu come intraprendenza e coraggio. In più, oltre alle varie vicissitudini recenti, vorranno vendicarsi dello 0-3 di dodici mesi fa. Non era scontato che vincessimo noi, tanto più in quel modo”

Lo scorso anno hai detto che tornare da Agrigento con una vittoria sarebbe stata un miracolo. Ora? “Non credo che la singola gara in trasferta sia un problema giocando una volta alla settimana. Nei playoff chi parte in casa è un po’ svantaggiato dalla pressione, ma l’esperienza di Ciani li aiuterà ad ammortizzare. Cinque partite in dieci giorni sono diversissime da una normale partita. E la cosa sarebbe stata uguale se avessimo dovuto iniziare noi in casa, ricordo serie di finale con sole vittorie esterne. Noi siamo pronti, non siamo mai stati così bene, abbiamo lavorato per essere pronti adesso, con una squadra che come numeri vale quella scorsa e aggiungendo un giocatore importante come Cinciarini. Venire a giocare al Paladozza dopo averne persa una sarebbe per loro impegnativo, e so che nessuno voleva affrontarci”

Pesa non essere arrivati al quarto posto? “No, ormai stiamo giocando un’altra competizione. Abbiamo iniziato la stagione ringiovanendo gli esterni e abbiamo sbagliato le scelte degli americani: io sbagliai a sceglierlo, e tutti noi a confermarlo subito. Roberts aveva fatto bene a Siena, ora anche Pistoia lo ha tagliato: non avessimo commesso questo errore saremmo arrivati meglio in classifica, ma ora non ci pensiamo più, entriamo in una competizione differente, e abbiamo lavorato tutto l’anno per essere pronti adesso. Fisicamente stiamo benissimo, mancherà solo Marchetti influenzato ma pronto a scendere in caso di emergenza”

Il livello dei playoff? “Molto alto. La Virtus ha preso Gentile, Trieste ha preso Cavaliero e noi Cinciarini. E’ un campionato elettrico, dinamico, c’è interesse, e a differenza della A1 qui non si sa chi vincerà. Ci sono tanti allenatori importanti, e questo aumenta il valore tecnico di questa lega e rende più stimolante il cercare di primeggiare in questo imbuto che non premia abbastanza il movimento”

(Foto di Fabio Pozzati)

Il video, grazie a Laura Tommasini di Sportpress

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