Il presidente della Fondazione Virtus, Daniele Fornaciari, è stato intervistato dal Resto del Carlino.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sul tutto esaurito al PalaDozza, che ricorda la caccia all'abbonamento dell'epoca Porelli. Me lo ricordo, quando sugli annunci del Carlino si leggevano le offerte per comperare una prelazione per l'abbonamento della Virtus. Il tutto esaurito è straordinario e supera ogni nostra aspettativa. E' successa una cosa straordinaria: speravo di raggiungere 4000 abbonati, mai avrei pensato di superare quota 5000. Ci sono tutte le premesse per far bene anche in questa stagione dopo la bella vittoria dell'anno scorso e la costruzione di una squadra interessante e intrigante.
Come presidente della Fondazione sono felice di una risposta così importante del popolo virtussino che mi ha dato grande soddisfazione. Come consocio della Virtus sono felicissimo perché gli investimenti di Massimo Zanetti sono ripagati da un entusiasmo che credo sia contagioso e questo significa che il suo impegno economico è stato compreso e in qualche modo premiato. Mi fa molto piacere. Poi, come tifoso Virtus sono orgoglioso della risposta di chi ha nel cuore la mia stessa squadra e mi dà la speranza di un futuro abbastanza roseo.


Sul compito della Fondazione da socia di minoranza. Il nostro ruolo dipenderà dai soci principali che sono quelli che hanno messo e metteranno più soldi. La mia idea è che la Fondazione debba essere il punto di raccolta della bolognesità e dello stile Virtus, ma questa è solo una opinione personale. In ogni caso saremo un sostegno agli altri soci sia in termini economici che di idee.
Cosa significa? Che all'interno della proprietà Virtus ci sarà una parte che aiuterà il socio principale a essere sempre più vicino e appetibile al tifo bolognese. Nella nostra storia i tifosi hanno sempre avuto un ruolo da protagonisti.


Le aspettative per la stagione. Spero di vincere il più possibile in casa, fare qualche blitz fuori e toglierci delle soddisfazioni e fare dei playoff da una posizione che ci permetta di fare affrontare qualche turno.
Mi accontenterei di arrivare in semifinale, quindi di passare il primo.


(foto Pierfrancesco Accardo)

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