A volte l’ultimo tiro ti distrugge, a volte ti fa impazzire. Stavolta il gol finale è della Fortitudo, invero con più tocco di fortuna che non demerito altrui, come era successo settimana scorsa con le dormite collettie sull’azione decisiva. Tocca a Legion prendere in mano la squadra, fare nove punti finali compresa la tripla decisiva (che il ferro sembra davvero non voler far uscire anche di fronte a rotazioni della palla non positive) e far vincere il derby a Bologna, forse immeritatamente visto quanto successo nei precedenti, come si suol dire, 39 minuti e 59 secondi. Va così, comunque, in una giornata dove la F ha giocato senza Candi, e con Montano e Marchetti limitati.

Stavolta il giro del mondo degli striscioni contro la FIP porta nei Paesi Baschi, con la versione locale del termine “ipocriti”, e partita che inizia tra rallentamenti nelle manovre un po’ per forza e un po’ per amore. Imola sembra più sveglia, fa 10-14, costringendo Boniciolli a smuovere tutta la sua panchina, compresi gli Enrico Toti del giorno Marchetti e Montano: qualcosa viene aspirato, 16-14 Imola al 10’.

Non saper bene a chi darla porta ad inevitabili astinenze, con troppo gregariato e nessuno che provi a prendere in mano la situazione. Imola si limita a tirare da fuori, a volte la infila, e fa 27-20. L’attacco del capoluogo è fin troppo didascalico ed elementare, qualcosa lo si riesce a spremere dai post basso di Mancinelli, mentre Imola si vede uscir fuori di un amen il possibile +11 e chiude, comunque, avanti 38-30.

Imola riparte cercando maggiori fortune in area, arrivano solo stoppate, e Bologna chiudendo un po’ gli spifferi – Mancinelli ha mani ovunque – arriva ad impattare a quota 38. Il problema però rimane trovare un barlume di continuità, qualcosa che ti giri l’inerzia: non arriva, il tiro da 3 rimane un Bartezzaghi (1/18 al 30’), e Imola sopravvive avanti 52-46.

Naufragata a -9, la Fortitudo trova insperate boe nel rinato tiro dall’arco con Gandini, meno bello ma più concreto di Knox, rivitalizzando così speranze collettive. Imola ha braccino dalla lunetta, perde Rogic e Ranuzzi per falli, ma il colpo del KO non arriva ancora, da parte bolognese. Allora è una lenta risalita, con Legion che fa il +1 a 90” dalla fine contro una Andrea Costa che non ha più serenità. Cohn tripla, Legion impatta poi sbaglia il colpo decisivo: serve andare a riprendere il rimbalzo, forzare la tripla allo scadere, ed essere clamorosamente baciati dalla fortuna.


(Foto di Fabio Pozzati)

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