NDOJA: "IN UNA SQUADRA SERVONO ANCHE DEI GATTUSO. IL NOSTRO OBIETTIVO È FARE GRANDE LA VIRTUS PERCHÉ COSÌ DEVE ESSERE. GENTILE? È COMPLETAMENTE DIVERSO DA COME LO DIPINGONO."

Klaudio Ndoja è stato ospite di "BLACK AND WHITE", il programma settimanale sulla Virtus Segafredo Bologna in onda su RadioBolognaUno. Ecco le parole del numero 13 bianconero.

Vittoria di Pesaro importante sopratutto per come è arrivata: "Si sono visti dei miglioramenti rispetto a Trento. Importante per noi acquistare fiducia e fare un passo alla volta. Le ultime due partite abbiamo fatto molto bene e vogliamo continuare così, con serenità. Il nostro punto di forza per adesso è la difesa, come abbiamo visto nelle prime tre partite. È il nostro marchio di fabbrica e lavoriamo per quello: senza la difesa non possiamo andare da nessuna parte. In attacco vengono fuori delle individualità, piano piano arriverà anche il resto: se la difesa funziona bene per adesso non possiamo lamentarci."

Domenica tornerà Spissu, c'è un ricordo particolare della scorsa stagione? "Ci sono tanti episodi: quando hai una stagione così con un gruppo così, quello che mi piace ricordare sono le persone che quest'anno non sono più con noi. Eravamo qui per un unico obiettivo ma oltre al risultato quello che rimane è il rapporto tra di noi: ci sentiamo quasi tutti i giorni con quelli che c'erano lo scorso anno e adesso sono in altre squadre. Ognuno ha lasciato un pezzo di cuore, ognuno verrà sempre ricordato: noi abbiamo un rapporto super. Con Spissu mi sento tutti i giorni e sono contento per lui che sia tornato a casa giocando bene."

È cambiato qualcosa in coach Ramagli rispetto allo scorso anno? "La persona è quella, non cambia davanti a niente. È una persona di altissimo livello, piano piano sta cercando di mettere la sua impronta in questa squadra, avendo persone nuove e sopratutto giocatori stranieri nuovi che hanno vinto tanto, anche a livello europeo. Il lavoro parla per lui, il campo non mente mai."

Alessandro Gentile ha riconquistato la maglia azzurra: "Non c'è da dire niente su di lui, può solo limitarsi lui. In questa serie A c'entra ben poco: può giocare in NBA e deve essere il suo obiettivo assoluto. Noi adesso ce lo godiamo e cerchiamo di farlo lavorare il più possibile dopo l'anno scorso ma queste cose le sa anche lui. Lui è completamente diverso da come lo dipingono: io ho legato moltissimo con lui quest'anno. Non è assolutamente una testa calda ma purtroppo quando ti attaccano un'etichetta addosso succede così. Io gli auguro veramente il massimo: dispiace vedere una persona come lui essere dipinta diversamente da quella che è."

Tre partite difficili in un campionato di alto livello: "Incontriamo le tre squadre di top livello in questo momento. Non penso che la fatica possa incidere perché siamo all'inizio. Dobbiamo cercare di vincere le due in casa, partite difficili che però sono alla nostra portata: con l'effetto casalingo del palazzo possiamo farcela. Ci sono molte squadre che ambiscono a stare in alto: anche una neopromossa come la Virtus sta facendo le cose in grande, quindi il livello si è alzato e molte squadre sono pronte e attrezzate. Non dobbiamo rilassarci ed avere pause come Trento. È normale, per una squadra nuova, dover ancora lavorare: si è alzato il livello, ci vuole tempo per adattarsi da parte di giocatori che non hanno mai giocato in serie A. Adesso tre partite e tre banchi di prova importanti."

Effetto Paladozza? "Il nostro fortino fa paura sopratutto agli avversari che magari non sono abituati a giocare in queste situazioni qui. È importante il colpo d'occhio che abbiamo nelle partite casalinghe, noi dal campo ce ne accorgiamo subito quando entriamo e quest'anno tutto ciò può veramente essere il nostro punto di forza: deve diventare il nostro punto di forza durante tutto la stagione."

"Sono cambiate tante cose rispetto all'anno scorso. Secondo me la gente non si rende conto, è anche bello sentire e leggere su internet varie cose, perché il bello è che ognuno può dire qualsiasi cosa. La gente deve capire che noi viviamo di questo, siam professionisti e il nostro lavoro ci dà da mangiare: abbiamo un obiettivo comune, che è quello di vincere più partite possibili. Per farlo, poi, c'è bisogno di punti, rimbalzi, difesa, nasi rotti: è normale non poter vedere le stesse cose dello scorso anno, perché abbiamo aggiunto persone di livello elevato anche per la stessa A1. Ognuno deve portare qualcosa che serva per vincere la partita: va bene tutto purché si vinca la partita. Chi gioca sa cosa deve fare ed è inutile quello che qualcuno scrive su internet, "si gioca con sette palloni, chi prende i rimbalzi?" e via dicendo. Quelli che sono in campo sanno quello che devono fare, sono pagati per questo e non serve tanto parlare. Quando si costruiscono le squadre non servono cinque campioni, servono anche dei Gattuso."

Zero proclami, testa bassa e pedalare: "Anche quest'anno non appartiene a questa squadra e a questa società fare proclami. Noi dobbiamo far vedere in campo tutto quello che ci compete. Abbiamo programmi prefissati: innanzitutto portare sempre più entusiasmo intorno alla Virtus, fare grande la Virtus anche perché deve essere per forza così in Italia. Partita dopo partita cercheremo di fare le cose semplici, come successo l'anno scorso: se succederà saremo felicissimi e faremo felici anche tutte le persone che ci stanno intorno."

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BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91