Il neo-consigliere di amministrazione della Virtus Luca Baraldi è stato intervistato da Marco Francia su Radio Bruno.
Ecco le sue parole

La Virtus e il basket in generale rappresentano una novità. Segafredo era nel basket tantissimi anni fa, e con una posizione meno "dominante" rispetto alla Virtus. Per quel che mi e ci riguarda è un mondo nuovo, pur essendo uomini di sport non avevamo mai vissuto il basket così da vicino. Per la Virtus il fatto di essere entrati significa buttare le basi per un progetto che possa dare soddisfazioni ai tifosi in futuro. Intanto cercare di riportarla in A1, che sarà una cosa molto difficile, già da quest'anno. E poi una volta raggiunto questo obiettivo, quando sarà raggiunto, cercare di consolidare questa situazione in A1 e pensare poi a cose più importanti.
E' vero che Segafredo è un marchio a livello mondiale, e che Virtus è un brand che ha valore in Europa: se mettiamo insieme questi due ingredienti è chiaro che la torta crea aspettative per i golosi, ovvero i tifosi. Senza creare aspettative eccessive, credo che l'obiettivo sia comunque quello di avere soddisfazioni a livello internazionali, o quantomeno di essere presenti.
Per adesso c'è una promozione da conquistare. L'obiettivo di quest'anno della Virtus non era andare in A1, bisogna ricordarsi da dove si è partiti. L'obiettivo era quello di fare un buon campionato valorizzando e facendo crescere i giovani, cercando di arrivare nel biennio successivo - al secondo o al terzo anno - in A1. I manager e i tecnici sono stati bravi, hanno creato un buon ambiente e un buon gruppo, che ha dimostrato di valere finora le prime posizioni. Come noi però ci sono altre 8-9 squadre, a mio parere, adesso è giusto che ce la giochiamo. Non dobbiamo avere la pressione di vincere per forza, ma faremo di tutto per raggiungere quell'obiettivo. Noi siamo soci, e l'azionista deve fare tutto quello che è necessario per avere il massimo risultato, vale in tutte le aziende e anche alla Virtus. Confermo la nostra disponibilità a fare quanto sarà necessario, ma devono essere i tecnici a dire che questo può essere un valore aggiunto, per dire l'inserimento nel roster di un nuovo giocare. Al momento coach Ramagli ritiene che quelli che ci sono vadano bene. A Trieste non è stata una sconfitta figlia di un'insufficienza tecnica, mi è parso sia stata una giornata storta della Virtus, gli uomini più rappresentativi sono stati molto al di sotto del loro rendimento in questo campionato. Avessimo vinto saremmo stati quasi sicuramente primi, invece ci dobbiamo giocare con Treviso il primo posto. L'obiettivo più vicino è quello di arrivare primi, ci darebbe dei vantaggi in sede dei playoff. Per motivi di occupazione della Unipol Arena dovremo andare per qualche partita al PalaDozza, che è stata la casa della Virtus per tanti anni.
Il derby di ritorno? E' una partita che porterà via tante energie, anche mentali. E sarà una prova anche per capire se il PalaDozza ci porta fortuna o no.

GLI HARLEM GLOBETROTTERS IN ITALIA: GIOVEDI' 30 MARZO AL PALADOZZA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE