L’ex capitano Fortitudo Marco Carraretto, ora ai Tigers Forlì in serie B, è stato sentito da Giacomo Bianchi su Radio Nettuno.


La partita tra Fortitudo e Forlì non sarà uguale alle altre, per te. “Non sarà facile né scontata, per affetto la Fortitudo è il mio passato, Forlì la città dove ho deciso di stabilirmi. Spero di vedere una bella gara, ci sono tutti i presupposti perché lo sia”

Quanto sei andato vicino a giocarla, da una parte o dall’altra? “Alla Fortitudo sinceramente poco, non c’è stato nessun contatto specifico. Forlì ha mostrato interesse quando è arrivato Valli, poi io ho deciso di fare altre scelte di vita, le strade si sono un po’ allontanate”

Come va ai Tigers? “Per ora non benissimo, la squadra ha avuto un sacco di problemi, con il mio arrivo c’è stato un dover rimettere a posto gli equilibri. Stiamo cercando di costruire un gruppo giovane che faccia bene per arrivare ai playoff”

Cosa non va a Forlì? “Nel periodo in cui mi sono allenato con loro c’erano oggettive difficoltà tecniche, un gruppo storico della serie B che faticava fisicamente e tecnicamente in A. L’allenatore era un buon allenatore per le squadre inferiori ma non è riuscito ad adattare la squadra alla categoria. Vero che ne hanno vinte tre quasi subito, ma con tanta fortuna e tiri all’ultimo secondo, tiri che ora escono. Ora sono tutti rinnovati, è cambiata l’alchimia, sta ancora cercando una sua identità. La posizione di classifica è tragica, le partite rimaste sempre meno, hanno la tensione di dover far bene in poco tempo”

La Fortitudo non la deve sottovalutare. “Forlì nelle ultime partite ha tenuto testa a squadre di caratura più importante e con ambizioni superiori. Psicologicamente saranno pronti a dare il meglio, devono vincere e in fretta. La Fortitudo deve stare attenta ad una squadra rinnovata che vuole mantenere la categoria e avrà tante motivazioni. Ma lei stessa non può perdere terreno dalle prime in classifica”

Infatti la classifica in testa è corta. “La Effe ora ha un assetto definitivo e si vede, la squadra è compatta, ha trovato i suoi equilibri, sia come qualità di gioco che come roster. Come l’anno scorso, quando siamo riusciti a lavorare senza infortuni siamo cresciuti. Punti a disposizione per scalare la classifica ce ne sono, devono consolidare quanto fatto di bene di recente e avere maggiore peso specifico nei playoff”

Molte analogie con lo scorso anno. “Boniciolli è molto esigente, può sembrare difficile assimilare i suoi sistemi di lavoro, ma se la squadra prende il suo trend alla fine viene premiata. Noi l’anno scorso abbiamo avuto infortuni, quest’anno hanno dovuto fare cambi, ma l’ambizione di far bene è rimasta. L’anno scorso eravamo una sorpresa, ora devono vincere, ma con il lavoro e il roster lungo possono giocarsela fino alla fine”

Legion è giocatore alla Carraretto? “E’ molto più giovane e atletico, ha punti nelle mani, bello da vedere. Siamo un po’ diversi, spero che riesca a dare quello che io ho cercato di dare nella passata stagione”

A Bologna hai lasciato tanto. “La vittoria più grande sul campo non è arrivato, ma ci sono state tante soddisfazioni. La mia prima trasferta, in B, tornando a casa trovammo dei tifosi in autogrill, e mi dissero che pur odiandomi in quanto senese dovevano sostenermi. E ora mi dispiace che il rapporto si sia interrotto, tra me e un ambiente che ha vissuto un passato di altissimo livello”

Boniciolli ha spiegato che ha interrotto il rapporto per lanciare Campogrande. Può fare il tuo percorso? “Ha tante qualità, forse non ha ancora avuto modo di conoscere il basket di livello. Ma l’anno scorso è migliorato tantissimo nelle letture e nella comprensione, lavorando può diventare un giocatore importante e togliersi soddisfazioni. E’ un prospetto futuribile”

Italiano arrivò con te, ed è cresciuto tanto. Come anche Raucci, ti hanno preso ad esempio? “La società mi aveva dato questo ruolo, sono contento se posso essere stato utile. Loro sono lo zoccolo duro della squadra, sono quelli che sanno meglio come lavorare con Boniciolli. E l’essere protagonisti è la conseguenza del lavoro in allenamento”

Non hai potuto giocare il derby. “Ho fatto di tutto per rimanere lì, sono state fatte scelte diverse e me ne sono fatto una ragione. Poi ho fatto scelte di vita diverse e sono contento lo stesso. Peccato per il derby, sarebbe stata una esperienza incredibile, e dispiace a me come dispiacerebbe a qualsiasi sportivo, ma ne ho vissute altre, di esperienze simili, e va bene lo stesso”

Mancheranno i tifosi. “E’ una sconfitta dello sport, e dispiace che ad una tifoseria venga proibito raggiungere la sede di una partita. Lo sport dovrebbe unire, non dividere, e giocare senza i tifosi è ingiusto, anche se non possiamo giudicare da fuori. Dovere di tutti è far sì che chiunque possa giocare ad armi pari”

A voi l’anno scorso è pesato giocare, a volte, senza tifosi? “La Fossa è sempre stata un valore aggiunto per la squadra, non smette mai di supportare la squadra. L’assenza non incide sulle prestazione, ma di certo incide sulle motivazioni, sulla spinta”

Ci ripensi mai, a gara 5 con Brescia? “Ho il rimpianto della sconfitta, non abbiamo giocato bene e peccato sia successo in quella gara. Ma c’è la consapevolezza di aver dato tutto. Nello sport bisogna accettare anche le sconfitte, e quando siamo tornati a casa abbiamo trovato la scritta ‘non c’è sconfitta per chi lotta’. Onore ai vincitori, speriamo che quest’anno vada meglio per i tifosi, per la squadra e per la città”

fotografo: BENVENUTI

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