Le parole di Ettore Messina al PalaDozza.

La Nazionale? Dopo aver mancato l’Olimpiade con un risultato amaro non possiamo andare all’Europeo pensando di poter rompere la schiena a tutti. Serve umiltà, entusiasmo e gioco di insieme per ottenere risultati importanti, poi dopo aver fatto la lista dei 24 vedremo chi starà bene e chi no. La mia situazione professionale non è più conciliabile con la Nazionale, la situazione è complessa e non sovrapponibile. Mi dispiace, non pensavo sarebbe stata questa la soluzione finale, abbiamo cercato di arrangiare le cose, ma la Nazionale merita qualcuno che ci si dedichi in qualsiasi finestra.

La Virtus? Emozionante, il campo qui è talmente vicino ai tifosi, c’è un senso di vicinanza che riporta indietro di 20 anni, a quando giocavamo qua. E’ un piacere come stato al PalaMalaguti, ma questo è il campo di Bologna. Grande piacere per l’accoglienza, non scontanta prima di una gara come questa. Non tolgo niente a Trieste, è una finale dove tutti stanno giocando bene, con allenatori eccellenti e grande livello, ma se la Virtus tornasse in A1 subito dopo la retrocessione avrebbe fatto una grande cosa: di solito rischi di sfasciarti, ma sta facendo un risultato che si ricorderebbero, non bestemmio, come una coppa o uno scudetto. Tutti devono essere contenti: la proprietà che ha dato i mezzi, Bucci che è stato un catalizzatore importantissimo e ha dato fiducia nel periodo dello sfascio, Ramagli e il suo staff. Tocchiamo ferro, ma hanno avuto una stagione regolare importante, vinto la Coppa Italia, playoff da protagonista… C’è attaccamento alla maglia, perché la gente percepisce cosa sia la Virtus e i giocatori non vogliono deludere. Io tornare? Sono vicino alla pensione, faccio ancora qualche anno poi vedrò mio figlio che gioca: largo ai giovani.

(foto Virtus Pallacanestro)

VIRTUS - TRIESTE, GARA 2: PAGELLE, STATISTICHE E INTERVISTE
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91