Il presidente della Fortitudo Gianluca Muratori è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.

Ecco un estratto delle sue parole

Sulla serie contro Agrigento. Agrigento si è dimostrata una grande squadra che da tempo raggiunge buoni risultati. Probabilmente la loro sfortuna è incontare sempre noi, che lavoriamo ogni anno in prospettiva play off: se siamo concentrati, siamo una squadra molto forte.

Sulle dimissioni del patron siciliano Moncada. Spesso alcuni non si rendono conto di quali e quanti sacrifici le società debbano fare per far divertire il proprio pubblico. Si usano soldi veri, non del Monopoli, e il basket non ha ancora gli aiuti su cui possono contare altri sport. Gli stranieri in A2 fanno la differenza. Noi abbiamo una coppia di ragazzi meravigliosa, ma soprattutto una base di persone che credono nella Fortitudo. Quando si fanno errori -e li facciamo tutti - è giusto avere il coraggio di cambiare. Un campione vero non è solo un giocatore forte in campo, ma un uomo leale nella vita, un professionista che gioca sentendosi parte di un progetto. Se qualcuno non condivide l'obiettivo, deve essere cambiato. Capisco molto bene la delusione del presidente di Agrigento, che è un vero sportivo. Spero che ci ripensi e ritorni in sella dopo la delusione.

Sulla serie contro Treviso. Una squadra forte e ben allenata, non facciamo pronostici. Il fattore campo avverso? Incide sempre. Come incidono il roster e la fortuna. Ci saranno ulteriori biglietti per le trasferte? La questione biglietti è sempre un tema complesso. Credo si sia definito per i 150.

Sulla Fortitudo "già da Serie A" come squadra e società? I nostri giocatori potrebbero scendere sul parquet in categoria superiore senza sfigurare. Ma servono testa, concentrazione e fortuna. La società ha creato le condizioni migliori, che tuttavia potrebbero non bastare. Ci sono squadre fortissime e tempi strettì. Vedremo.

Sulle sue prossime dimissioni. Ne riparliamo a giugno, ma è ora di passare il testimone. Non significa che non rimarrò comunque in zona...

Sull'eventualità derby in finale. Sarebbe il più grande evento sportivo della città. Vonei giocarlo allo Stadio Dall'Ara. Potrebbero venire 15.000-16.000 persone. Ne parlerebbe tutta Europa. Tante persone potrebbero avvicinarsi e dare il loro contributo alla Fortitudo. Oggi non veniamo premiati dalle regole e a volte viene voglia di mollare: una promozione su 32 fa passare la voglia di allestire squadre competitive. Bologna ha pubblico, infrastrutture, ama il basket e rivuole le sue due squadre in Serie A. L'unico problema potrebbe essere il tempo, ma le prerogative per realizzare un evento unico, per la partita più seguita in Italia, ci sono tutte: spero nel derby in finale allo Stadio.

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