Le parole di Alessandro Ramagli alla vigilia della trasferta a Piacenza (domani, ore 20.45).

“E’ la prima partita del secondo turno di ritorno, sarà diversa dall’andata perché pare non ci sarà Bobby Jones per un problema ad un polso. E venendo a mancare un giocatore così importante gli altri tireranno fuori risorse mentali, perché prima di perdere con Treviso venivano da 4 vittorie consecutive e stanno facendo un gran campionato. Formenti è ancora fuori ma è stato rimpiazzato da Borsato, ora il problema Jones: hanno avuto infortuni, andranno sul mercato, ma sono comunque tra le prime del campionato, cosa che a inizio stagione era sussurrata ma che è giustificata dal roster. C’è Hasbrouck che conosciamo come ottimo attaccante, altri ben conosciuti, e quindi punteranno su Dincic, serbo che il nostro Petrovic conosce, o altrimenti abbasseranno il quintetto. E’ la loro prima senza Jones, non possiamo sapere come si adegueranno, e a maggior ragione noi dobbiamo pensare al nostro interno. Specie dopo la sosta, che ci ha portato a perdere qualche dettaglio, ma è da questo che dobbiamo ripartire: non lavorando insieme per 20 giorni qualcosa lo abbiamo perso. Non sarà la gara di domani, che arriva dopo il derby, ma in seguito avremo bisogno di tornare a lavorare insieme in modo specifico e preciso. Altrimenti le vittorie poi finiscono.”

Temi l’effetto pancia piena? “La squadra la conosco, le due partite post Europei le abbiamo vinte più con l’anima che non con la tecnica, per cui sono certo che noi l’anima le abbiamo, e le qualità morali per capire che non è la vittoria del derby, benchè importante, che cambierà le sorti del nostro campionato. Ma non ho risposte confezionate, poi non è solo una questione mentale, venerdì abbiamo anche speso tanto fisicamente. Noi di fatto non ci stiamo fermando dal 31 dicembre, di ritorno da Roseto, rispettando i nostri tempi, non mettiamo il naso fuori dalla palestra da nove giorni, e per questo dovremo attaccarci a tutto quello che ci è rimasto, specie le energie fisiche di chi in questi giorni magari ne ha spese un po’ meno. Dobbiamo essere come farmacisti, a dosare le forze sul bilancino: i ragazzi avranno ultimamente giocato poco, ma agli Europei ne hanno fatte sei in sette giorni… Sono tornati belli cotti, e ricordo che il passo successivo a cotto è rotto. Non è che le cose cambino da un momento all’altro, quindi è per questo che dobbiamo valutare le energie di tutti. Noi ora abbiamo una condizione fisica disomogenea, tra chi è fuori, altri a cui abbiamo tirato il collo, altri che stanno recuperando. E non possiamo far finta che queste problematiche non ci siano”

Ndoja? “Lui ieri ha fatto solo terapia, non so dire quale sia la sua situazione attuale, ma deciderà la visita di domani. Lui dopo la gara di Roseto non si è nemmeno messo le scarpe, in attesa del derby, e ora non so come stia.”

Il sostituto che identikit avrà? “Ancora non lo so, dipende dalla visita. Stesse fuori due mesi, cercheremo un certo tipo di giocatore. Se ci dovessero essere tempi inferiori, andremo avanti così, stringendo i denti e accettando le sconfitte”

Dopo il derby dove è che dovete migliorare? “Tecnicamente siamo stati sotto il nostro standard, e dobbiamo giocare meglio di quanto non abbiamo fatto venerdì o contro Roseto. Ma ho spiegato perché stiamo andando così, ci vuole solo pazienza, attesa per recuperare omogeneità di condizione, eventuali nuovi arrivi se Ndoja starà fermo a lungo, e poi ricominciare a lavorare insieme. Se stai un mese senza lavorare sui dettagli, lo paghi: perdi vantaggi su piccole cose, un recupero, una uscita da un blocco, e magari permetti alla difesa di recuperare. Sembrano stupidaggini ma non lo sono, e noi dobbiamo per forza riaprire un libro che avevo chiuso un mese fa. Poi dopo la gara con Imola in casa avremo la possibilità, speriamo, di fare quello di cui la squadra sente di avere bisogno. Non faccio il guastafeste, alleno, e dico che il nostro processo di miglioramento si è rallentato per motivi oggettivi. Chi vuole progredire deve avere i tempi di lavoro per poterlo fare, giocando sempre non riesci a farlo”

Avete preso molte triple, di recente. “Dobbiamo stare attenti a tante cose, appunto, i dettagli su cui dobbiamo lavorare in palestra. Anche una uscita da una azione, se non ci lavori, diventa un problema. Non siamo al bar, per evitare di prendere 14 triple ci vogliono tante piccole cose per marcare meglio i tiratori: con la lingua si difende su chiunque, lo farebbe anche mio padre, ma noi da un mese queste cose non le riusciamo a fare”

Il derby vi ha aumentato le sicurezze? “Non ci guardo più. Sappiamo, sapevamo che i rimbalzi potevano ad esempio essere un nostro punto debole a inizio stagione, e siamo riusciti a farlo diventare un nostro punto di forza. Ma ogni cosa, io la devo chiedere nei tempi giusti, ora continuo a dire che facciamo fatica”

Un giocatore in crescita è Spizzichini. “Per chi se ne intende, alcune sue difese valevano il prezzo del biglietto, anche se i biglietti costavano tante. Due chiusure su Ruzzier e Montano, oltre ad un tapin, sono state decisive. A volte noti che la partita ti sta scappando di mano, e io ho provato ad abbassare la squadra. Lui ha fatto tre azioni importanti, forse anche di più: ma è un giocatore che ogni giorno ci mette quasi un’ora per fasciarsi la mano e non solo, e migliorare dopo un inizio di partita non sublime non è facile. E lui ci ha messo un bel timbro”

Il video della conferenza stampa, realizzato da Laura Tommasini di Sportpress

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