Coach Alessandro Ramagli ha presentato la sfida casalinga con Capo d'Orlando, con la Virtus che torna al PalaDozza in regular season dopo 21 anni dall'ultima volta.
Ecco le parole dell'allenatore bianconero.

"Abbiamo tanta voglia di giocare davanti al nostro pubblico, con una scarica di adrelina significativa. Dobbiamo essere molto attenti perché il clima di festa ed entusiasmo non ci deve troppo coinvolgere: sappiamo quali sono le difficoltà e non dobbiamo pensare di affrettare le cose. Giochiamo a pallacanestro contro una squadra molto solida, che ha passato il turno di Champions League: sarà una partita dove noi dovremo avere tutta la pazienza del mondo, stare attenti ed equilibrati. Abbiamo già visto nella prima partita quanto giocare in casa possa nascondere delle insidie: ci sono state molte vittorie in trasferta; la prima partita in casa nasconde mille insidie."

"Capo d'Orlando è una squadra molto nuova; dello scorso anno è rimasto solo Mario Delas. Ci sono tre giocatori che creano gioco: il playmaker e i due lunghi, lunghi atipici come Inglis, ragazzo con un'esuberanzq fisica importante ma non solo; l'altro è Delas, un ragazzo dal livello cestistico molto alto, è un professore. Poi loro sanno alimentarsi dall'usare caratteristiche degli altri giocatori, soprattutto dal punto di vista dei tiri dalla lunga distanza. Sicuramente non giocherà Stojanovic. Una squadra che si completa molto: per essere una squadra così nuova ha dimostrato subito solidità. Ha giocato in Russia rientrando nel punteggio e nella partita di ritorno hanno travolto Saratov; poi hanno pagato lo sforzo giovedì contro Pistoia, soprattutto a livello mentale. Pistoia è stata brava a livello energetico, Capo D'Orlando ha perso male in casa e dunque arriveranno qui senza nulla da perdere. Avranno la predisposizione mentale perfetta."

Qualche punto di riferimento in più? "Noi i punti di riferimento li abbiamo. A Trento ci ricordiamo del modo in cui è finita ma non di come è andata. Rimane il rammarico, abbiamo dimostrato dei difetti sui quali abbiamo lavorato e continueremo a lavorarci. Quando abbiamo voglia di giocare insieme ci riusciamo bene, anche se abbiamo dei giocatori di livello individuale. Sono tutte cose che fanno parte di un bagaglio di esperienze."

Su cosa si è lavorato dopo Trento? "Sono tutte cose che succedono. Loro hanno provato a toglierci la circolazione della palla e hanno chiuso l'area in difesa. Abbiamo cercato Slaughter marcato da Silins ma non l'abbiamo troppo coinvolto; questo l'abbiamo pagato. Non è che l'idea in testa non ci fosse ma è stato difficile tradurla nei fatti. Avevamo ben chiara i testa l'idea di mettere la palla al centro dell'area. Bisogna avere la forza e la condizione per mettere in pratica quello che abbiamo i testa."

Slaughter a Trento 7 assist, creatore di gioco? "Conoscendolo meglio si ha la sensazione che lui possa essere un creatore di gioco. Io diffido dalle squadre che fanno canestro da tre punti; se vuoi vincere le partite devi avere piu punti in area rispetto agli altri. L'idea di andare in post basso con Slaughter, Lawson, Gentile, Rosselli e Klaudio paga e a Trento l'abbiamo fatto molto. Nel momento finale di Trento non siamo riusciti più ad essere efficienti. Slaughter lo ha fatto e mi aspetto che gli avversari possano prendere delle decisioni strategiche diverse: in base alle scelte avversari noi faremo il salto di qualità nelle scelte e nel nostro processo di crescita."

Ndoja e Gentile? "Hanno fatto un incidente stradale. Non c'è stata neanche la constatazione amichevole. Un normale scontro di gioco: Ale si è rotto il sopracciglio e Klaudio si è rotto il naso. Giocherà con la maschera e ci sarà, con la limitazione della maschera stessa. Non ci sarà invece, come già sapete, Stefano Gemtile che valuteremo nei prossimi giorni. In relazione a questo: la partita di Trento la condizione di Stefano ci ha fatto male. L'assenza di Stefano si è verificata durante l'inno nazionale e la squadra non aveva metabolizzato. Ho allertato subito Rosselli e Pajola che, però, ha giocato 20 minuti in due mesi di preseason e dunque non poteva portare avanti la squadra mentre i suoi compagni non lo conoscevano. Da domani, invece, la rotazione si allargherà anche ad Alessandro Pajola."

La squalifica di Gentile può essere girata come un segnale positivo? "Le proteste sono proteste: io non ho visto né sentito, io giudico per quello che sento. Se il referto arbitrale ha sanzionato così sarà stato giusto. Giusto anche che il club facesse ricorso. Onestamente, però, il dettaglio del momento non ce l'ho. Alessandro sicuramente ci tiene e quindi, avendo la sensazione di aver subito un torto, ha reagito in quel modo."

La ricerca del "4" a che punto è? "Abbiamo avuto l'autorizzazione tra la fine del torneo di Montichiari e l'inizio del campionato a vagliare quattro opzioni che non si sono concretizzate o non ci hanno convito. Adesso dobbiamo continuare la ricerca, vagliando oltre ai free agent anche i tagli dai training camp dell'NBA ma per adesso ci sono solo delle gran guardie e dei gran playmaker che a noi non servono. Siamo vigili e cerchiamo di migliorarci noi, non dobbiamo aspettare nessun Messia. Deve essere un giocatore che possa dare una mano a questo gruppo che si sta sbattendo: se non fosse così a Trento ne avremmo presi 20. Domani cerchiamo la vittoria per dare una soddisfazione a noi e al nostro pubblico."


Il video, grazie a Sportpress



(foto Virtus Pallacanestro)

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