Gabriele Spizzichini è stato intervistato dal Resto del Carlino.

Ecco le sue parole:
Siamo consapevoli che in questa fase tutte le prestazioni vanno prese con le molle, ma avere conferma del fatto che si sta camminando nella giusta direzione sicuramente aiuta a lavorare con maggior entusiasmo e attenzione.

Spizzichini, avendo vestito le maglie di Ferrara, Barcellona e Scafati, lei è uno dei giocatori bianconeri più esperti in questa categoria. Che cosa serve per navigare ad alto livello? Il gioco di squadra è un fattore decisivo. Se non si è abituati a giocare insieme, si corre il rischio di dipendere dalle condizioni di alcuni giocatori. Se invece ci si aiuta sempree si cerca il compagno per tenere tutti in partita, allora diventa più semplice gestire i momenti di difficoltà e i risultati diventano più continui.

Tra l'altro le statistiche dicono che in serie A non sale chi arriva primo in campionato. Che ne pensa? La formula è davvero pesante e speriamo che l'anno prossimo cambi, perchè quattro turni di playoff e una sola promozione su 32 squadre è qualcosa di molto difficile da affrontare. Ne parlavo con Michael Umeh e anche lui era perplesso su una stagione che inizia il 2 ottobre e finisce il 21 giugno.

Ma la Virtus punta alla promozione oppure no? E' una domanda a cui non è possibile rispondere, perchè realisticamente farlo sarebbe un azzardo. Due mesi di playoff sono tanti e se hai qualche infortunio in quel periodo non puoi neppure sostituire chi deve rimanere fermo. Noi puntiamo a fare il meglio possibile, sapendo che per fare bene bisogna crescere come gruppo aiutando i nostri giovani a migliorare. Se si realizzeranno queste due condizioni sono convinto che faremo della strada.

C'è chi dice che la Virtus è più avanti degli altri club sul piano del gioco perchè ha due play che sanno passare la palla. E' così? Io direi che siamo un gruppo di giocatori che conoscono bene l'importanza di essere squadra. Questo si vede di più in attacco e meno in difesa: la nostra è una maglia importante e nessuno può permettersi di fare la primadonna. Singolarmente nessuno può reggere il confronto con il passato, magari la squadra nel suo insieme può provare a essere all'altezza della storia del club.

Ed è così che dopo una retrocessione, state riconquistando i tifosi. Io l'anno scorso non c'ero, ma immagino che la difesa in serie A2 abbia provocato rabbia e delusione. Noi lotteremo in ogni partita e su ogni pallone: questo ci chiede Ramagli e questo proveremo a fare sul campo. Già ora il coach è molto attento all'atteggiamento e appena cala l'agonismo ci riprende. Lo ripeto, la mia sensazione è che siamo sulla strada giusta.

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