Da una parte la storia del basket italiano ed europeo. Dall’altra la storia del basket collegiale americano. Una sfida che definire di prestigio è un eufemismo quella in programma venerdì 26 agosto alle ore 19 al PalaDozza di Bologna che vedrà di fronte Fortitudo Kontatto Bologna e Princeton University, incontro inserito nel cartellone del College Basketball Tour.

Per entrambe le formazioni sarà una prima stagionale: per la Effe la prima amichevole del percorso di avvicinamento ad un campionato di serie A2 che la vedrà tra le sicure protagoniste, per gli americani il primo dei tre impegni in programma nel loro tour italico (gli altri due domenica 28 a Vicenza e lunedì 29 a Mortara contro Casale Monferrato).

La storia della Fortitudo non ha bisogno di tante presentazioni: due scudetti (2000, 2005), una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, una finale di Eurolega persa nel 2004 nell’infermo di Tel Aviv e una delle tifoserie più calde d’Italia, d’Europa, del mondo. Dopo anni di burrasca e il crollo nelle serie minori, ora l’Aquila sta cercando passo dopo passo di tornare tra le big d’Italia, in quella serie A dalla quale manca (tantissimo) dalla nefasta retrocessione del 2009. Nella passata stagione l’irresistibile crescendo nei playoff di serie A2 non è bastato per ritornare nel massimo campionato: partendo dal settimo posto nel girone Est, i biancoblu di coach Matteo Boniciolli hanno rovesciato pronostico e fattore campo contro Agropoli agli ottavi, Agrigento ai quarti e Treviso in semifinale, fermandosi solo a gara 5 sul parquet della Leonessa Brescia.

Quest’anno, però, i biancoblu vogliono riprovarci e per farlo al nucleo ormai storico composto da Davide Raucci, Nazzareno Italiano, Matteo Montano e gli astri nascenti Leonardo Candi e Luca Campogrande ha inserito una cinquina da sogno: è tornato alla base un’icona degli anni d’oro fortitudini come Stefano Mancinelli (da Torino), quindi l’esperto centro Luca Gandini (da Mantova) e l’emergente playmaker Michele Ruzzier (da Venezia), mentre i due slot di americani saranno occupati dalla guardia ex Caserta e Siena Chris Roberts e dal pivottone Justin Knox, prodotto di North Carolina e lo scorso anno in seconda lega turca al Final Gençlik.

Un’aurea di leggenda avvolge in maniera simile anche i Tigers di Princeton University, che a dispetto di un enorme prestigio per la qualità dello studio che la pone ai livelli delle varie Harvard e Yale, ha anche una tradizione cestistica di altissimo livello. Basti pensare che dal college nello stato del New Jersey è nata la famosa “Princeton Offense”, un sistema di attacco molto raffinato ideato dallo storico coach delle tigri Pete Carril e trasportato in tutto il mondo negli ultimi anni dai successi di uno dei suoi discepoli, quel David Blatt che nel 2004, nella finale di Eurolega tra Maccabi Tel Aviv e Fortitudo Bologna, sedeva sulla panchina israeliana al fianco di Pini Gershon.
Princeton, quindi, pur senza aver mai vinto il titolo Ncaa (solo una Final Four raggiunta, nel 1965, e ultima partecipazione al torneo datata 2011), ha impresso comunque un marchio a fuoco nella storia del basket mondiale. I Tigers giocano in Division 1 nella più nota per questioni di prestigio accademico Ivy League (quella cui partecipano le più prestigiose università del mondo), e lo scorso anno hanno mancato la partecipazione al Torneo Ncaa per un soffio, estromessa dalla rivale di sempre Yale. Nella Ivy League Princeton è stata campione per ben 26 volte ed ha vinto una volta il Nit di New York. Non molti, però, i giocatori che hanno avuto una luminosa carriera professionistica uscendo da Princeton. Il più grande è stato sicuramente Bill Bradley, due titoli Nba con i New York Knicks, due ori olimpici con Team Usa e una Coppa dei Campioni all’Olimpia Milano nel 1966. A testimonianza di quanto però anche gli sportivi princetoniani siano formati a livello accademico, va ricordato il fatto che Bradley è stato senatore e in corsa per la candidatura a presidente degli Stati Uniti per i democratici nel 2000. Mica male.

Intorno alla Princeton 2016/2017 l’interesse si è scatenato già dalla tarda primavera, quando l’ex cecchino dei New Jersey Nets Kerry Kittles è entrato nello staff tecnico che affianca coach Mitch Henderson. Ai loro ordini una truppa con poche modifiche di rilievo rispetto alla buonissima stagione passata. Occhio in particolare all’ala junior Henry Caruso, giocatore capace di colpire in molti modi (15,0 punti col 44,6% da 3 l’anno passato), e alla guardia Devin Cannady, sophomore con la mano torrida dall’arco (oltre il 46% nella sua stagione da freshman). Grande attesa, poi, per il ritorno del big man Hans Brase, costretto a saltare tutta la sua stagione da senior per un infortunio al ginocchio.

Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una grande serata di basket. L’appuntamento è per venerdì 26 agosto alle 19 al PalaDozza di Bologna. Offerta libera, con incasso interamente devoluto alle zone e alle popolazioni terremotate.

tratto da www.collegebasketballtour.com

BASKET CITY AL MARE, 26/8/2016
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE