Stefano Gentile è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sui problemi nei finali delle partite. Coincidenze e colpe nostre. Un problema mentale: soffriamo quando siamo molto avanti, ci facciamo rimontare e lì arriva il timore di perderla. Dobbiamo essere più solidi e duri, con maggiore continuità.

Brindisi diventa importante? Lo erano tutte prima, dopo tre KO ancora di più.

Può esserci un contraccolpo per la squadra? Le sconfitte hanno evidenziato problemi che avevamo anche quando si vinceva. Se siamo bravi a imparare, non sono sconfitte ma lezioni preziose che ci aiuteranno a far meglio.

Coach Ramagli ha detto che certe situazioni non sono riproducibili in palestra. Sì, concordo: la pressione di giocare davanti a tanta gente e punti in palio rendono tutto diverso. Dobbiamo chiudere le partite e dimostrare una solidità maggiore: ci darebbe la fiducia negli ultimi minuti.
Siamo consapevoli di quello che succede, non stiamo raccogliendo per quanto produciamo. Le sconfitte sono un sintomo di qualcosa da sistemare. Avremo tempo e voglia di mettere a posto i dettagli, per fare il salto di qualità.


Quando si perde, il primo che finisce sotto accusa è l'allenatore. Io mi trovo benissimo già dall'anno scorso, sono stato messo a mio agio, in condizione di rendere; venivo da un brutto infortunio e cercavo di dare tutto alla squadra. Adesso mi sento bene, so che posso dare tanto e ho fiducia che usciremo da questa situazione, più forti di prima.

La società ha rassicurato sulla posizione di Ramagli. Credo sia normale che una squadra nuova, con equilibri nuovi, in una piazza bellissima dove però si vive con un po' di pressione, dopo aver affrontato tutte le migliori dell'anno scorso, abbia avuto qualche difficoltà iniziale. E' importante dare continuità al progetto e al lavoro.

Sull'ottima prestazione contro Brescia, dopo un periodo difficile. La condizione e il ruolo in campo, perché ho saltato tre partite e a reinserirsi ci vuole tempo sia per il giocatore che per la squadra. Volevo essere subito aggressivo.

Sulla convivenza con Lafayette. Con chi sa giocare a basket è facile capirsi al volo. Come si è visto domenica, possiamo essere complementari: lui è un ottimo tiratore e io posso innescare la sua vena offensiva.

Sul ritorno in Nazionale di Alessandro. Un motivo di orgoglio per lui, vuol dire che tutto il lavoro fatto in estate è servito, lo sono concentrato sul presente, se mai dovessero chiamare sarei contento, ma ora non è il mio primo obiettivo.

Sul rapporto con la città e i tifosi. Il rammarico più grande per queste sconfitte non è il fatto di perdere, che potrà aiutarci a crescere. E' il non dare gioia ai nostri tifosi, che riempiono il Paladozza tutte le domeniche. Bologna è bella per lo spirito che si respira, la voglia di basket ma non solo. Una città giovane e viva. L'avevo già vissuta ai tempi di Imola, ogni giorno scopro parti nuove a spasso col mio cagnolino.

FORTITUDO, OGGI SCRIMMAGE CONTRO PESARO
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91