Stefano Gentile, appena raggiunto in Virtus dal fratello Alessandro, è stato sentito da Luca Aquino del Corriere. Un sunto dell’intervista.

“Molto contento dell’arrivo di mio fratello, perché abbiamo un rapporto forte, e perché è una ottima aggiunta per la squadra. Lo ha convinto la grande ambizione della società e del gruppo costruito, poi l’entusiasmo e seguito che ha vissuto venendoci a vedere nei playoff. Saremo una squadra molto italiana: i tifosi continueranno il percorso dell’anno scorso, e per loro sarà più facile immedesimarsi in giocatori italiani piuttosto che in stranieri che spesso durano solo un anno. E’ una scelta fatta per mantenere l’attaccamento alla squadra.
Si è voluta costruire una squadra ambiziosa? Siamo una neopromossa per caso, il DNA è sempre stato quello di realtà vincente, in Virtus, e quindi si possono coltivare ambizioni: vogliamo la Final Eight di Coppa Italia e i playoff, servirà trovare equilibri ma siamo tutti ambiziosi e consapevoli delle nostre responsabilità. Quando ti alleni in Arcoveggio vedi tutti i trofei vinti e vuoi farne parte anche tu. Servirà anche fame e la voglia dello scorso anno.
Lo sparapalloni? E’ la mia vera compagna, fa ingelosire perfino la mia fidanzata. Ci aiuta, e ci permette di tirare e allenarci anche ad orari improbabili.
La Nazionale? Sarebbe bello, ma ora penso solo alla Virtus, che mi ha adottato. Sono stato bene con tutti, a partire dal coach e dal suo staff, ma in particolare con il presidente Bucci. Mi ha chiamato dopo il momento difficile con Casale, mi ha detto che mi vuole bene, ed è stato importantissimo. Sa trasmettere valori che nei momenti duri sono importantissimi”


foto Pierfrancesco Accardo

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