La situazione in casa Virtus è drammatica, per non dire disperata. La partita di ieri a Cantù si può riassumere in un solo dato: al 27’ i bianconeri erano sotto 54-27. Cinquantaquattro a ventisette, contro l’ennesima squadra in crisi nera che è stata rianimata. Dopo la partita Giorgio Valli ha detto che la squadra ha dato tutto quello che aveva. Se è così, la retrocessione è sicura, perchè lo spettacolo visto ieri al Pianella è stato imbarazzante, l’ennesima figuretta in trasferta di una squadra in crisi tecnica e psicologica. Certo, mancava Mazzola e Gaddy era in condizioni precarie, ma questo non può giustificare una simile rassegnazione. E infatti i Forever Boys - che in tutta la settimana erano rimasti vicini alla squadra assistendo agli allenamenti - non le hanno mandate a dire, contestando tutti (squadra, staff, dirigenza e proprietà) sia a Cantù che al ritorno della squadra in Arcoveggio, accolta da un eloquente striscione con scritto “Vergognatevi” e nuovamente pesantemente contestata alla presenza della forza pubblica.

La salvezza è ancora possibile? Sì, di certo bisognerà battere Torino di almeno 6 punti, e poi - escludendo miracoli a Reggio Emilia e supponendo che Torino batta Pesaro - bisonerà sperare che Caserta ne vinca due oppure zero, perchè un arrivo a tre con anche i campani condanna la Virtus. Salvarsi quindi non è impossibile, anche se ormai il destino non è più solo nelle mani bianconere.
Ma questa squadra è in grado di battere una Torino che ieri ha asfaltato Brindisi? Giorgio Valli ha detto che la squadra è sul pezzo, ma da fuori invece sembra che le cose non stiano così, oltretutto con la proprietà che in questo momento sta brillando per assenza. L’ultima dichiarazione pubblica di Pietro Basciano, presidente della Fondazione, risale al 24 marzo, e contiene la frase la salvezza arriverà sicuramente che letta oggi appare quantomeno prematura.

L’impressione è che se non cambierà nulla questa squadra faccia davvero fatica a salvarsi, perchè oltre alla povertà tecnica e alla situazione fisica problematica si è aggiunta una situazione psicologica pesantissima e una pressione enorme. L’encefalogramma della squadra pare piatto, a tutti i livelli.
A questo punto - se la proprietà volesse tentare il tutto per tutto - si potrebbe provare a dare uno shock positivo, che a questo punto può essere solo di due tipi: o si cambia qualcosa in campo (viste anche le condizioni precarie di Gaddy) prendendo un comunitario Bosman A e sperando che sia il salvatore della patria, oppure si cambia in panchina, anche promuovendo Daniele Cavicchi.
Probabilmente non succederà nulla di tutto questo e si resterà così, con la consapevolezza che la Virtus oggi è la più seria candidata alla retrocessione sul campo, cosa che in quasi 90 anni di storia bianconera non è mai accaduta. Se ciò succederà, i responsabili - partendo da proprietà e dirigenza per arrivare a giocatori e staff - avranno un nome e un cognome ben definito.



BONICIOLLI: L'OBIETTIVO E' TORNARE UN GIORNO IN SERIE A. NON SO SE CE LA FAREMO QUEST'ANNO, MA SIAMO UNA SQUADRA CHE NESSUNO VUOLE INCONTRARE NEI PLAYOFF
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE